martedì 17 settembre 2019

il vento dell'est ( è finita la buriana?)

e
Il vento dell’est
 (é passata la buriana)

Quando il refolo arrivò sul mio Paese
Per me era tardi, s’era già spento il fuoco,
ma al vento che gioca, fare gli scherzi piace,
Un alito dolce ravvivò la brace
E la fiamma riprese il vecchio gioco.
Le strade sembravano fiorire
Di righe sulle tute blu,rosse e celesti
Di trine e ricci, di splendidi sorrisi
Di sguardi curiosi e insieme mesti
Di storie che potevano ferire.
Poi venne il tempo dei fiocchi appesi all'uscio
Dei giorni in cui le nuove parole
Riempivano le nuove vecchie canzoni
Dei figli che finiscono le scuole
i piccoli che battono le mani
non vengono dall’est, sono nostrani.
Si sono smesse le trine, i ricci, le tute
E nel giardino ormai ogni fiore
Ha smorzato un poco il suo colore
Per profumare come quello che c’era
E le canzoni son quasi uguali e mute.
Si sono persi gli esotici sapori
Che uscivano dalle case dei vicini
Si sono spenti gli echi diversi
Son tutte simili le voci dei bambini
Siamo ormai api di un unico alveare
Ci siamo uniformati e abbiamo perso
La nostra identità, l’esser diverso,
Un fiore col suo specifico colore.
Un popolo così non ha domani.
Parla la stessa lingua chi si piglia
ha lo stesso sangue, la stessa famiglia.
Siamo metalli della stessa lega
Tutti uguali, tutti italiani.
Conio unico, spiccioli di moneta.
Fernando A. Martella

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Proprio quando il soffione esplode in mille pezzetti e sembra morire, il pappo vola lontano a fecondare nuova vita.

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