sabato 11 maggio 2019

Si va a votare e.....

Dunque, dopo cinque anni di Amministrazione Giacone, si torna a votare a Giaveno. Ma davvero Carlo Giacone ha avuto la capacità di mantenere, per tutto il suo mandato, la maggioranza al Comune che gli consentisse di amministrare fino al suo ultimo giorno, oppure é stata la pochezza dell'opposizione in Consiglio che gli ha concesso, nonostante il tritacarne in cui, sin dai primi giorni, lui ha fatto passare molti dei suoi alleati naturali che pur lo avevano portato a vincere il ballottaggio contro Stefano Tizzani? Giacone ha purgato chiunque gli creasse un problema, tentasse di fargli ombra o semplicemente mettesse in discussione il modo chiuso e autarchico di gestire la cosa pubblica. Più che dissenso politico però, si dovrebbe parlare di riflettori puntati unicamente sulla sua persona e pochi intoccabili di cui ha voluto circondarsi. La sua amministrazione non è stata di grande respiro democratico, ma ha fatto quello che ha potuto per tenere il paese su di un tono. Non si può  fargli un processo se in questi cinque anni, i Comuni hanno pagato la situazione nazionale che ha praticamente tolto l'ossigeno a chi ha amministrato. Anzi, in questo senso bisogna riconoscere all'Amministrazione uscente il merito di essersi barcamenato abbastanza bene. Giaveno é cresciuta parecchio ed ha assunto (ri-assunto) il ruolo di città di attrazione e di guida nella val sangone. Non sono mancate iniziative comunali per attirare turisti e l'interesse delle persone e dei riflettori e credo non si potesse fare di meglio. I ristoratori e i bar del centro, chedo proprio che non possono lamentarsi. La festa sul maghetto della serie cinematografica é stata una vera trovata che a riempito la nostra cittadella fino all'inverosimile. Lo stesso successo credo sia stato bissato con le luci sulla città e gli ombrelli, quest'anno distruibuiti anche meglio degli altri anni. La sua amministrazione ha risolto anche il problema dell'iper mercato tanto temuto dal commercio al minuto. Certo che Pilato non avrebbe potuto fare di meglio; chi chiedeva che la grande distribuzione arrivasse anche nel nostro Comune, lo chiedeva cperchè i prezzi in questo paese sono i doppio di quelli che si possono vedere nei grandi magazzini nati dovunque, la concessione all'apertura del supemercato della Coop però ha lasciato praticamente le cose come stavano a Giaveno, se non le ha peggiorate. I prezzi di questo esercizio sono sicuramente più alti di qualsiasi negozio preesistente, quindi non ha cambiato una virgola: prima i giavenesi andavamo ad Avigliana, a Torino o ad Orbassano ed oggi, se non ti vuoi far svenare ad ogni carrello di spesa, dovremo ancora fare tanta strada per una spesa che ti consenta il doppio nel carrello con la metà del costo. Non sarà difficile pronosticare una difficile vita per quel negozione aperto per una delusione di chi, io tra questi, si aspettava una reale opportunità per andare incontro alle tanto citate famiglie. Basta fare un salto dalle parti di Avigliana per vedere che conviene continuare a fare i turisti della spesa. Peccato, questa, insieme ad alcune scelte di Giacone sulle persone con cui si è alleato in questi anni, persone invise a Giaveno agli elettori e che gli sono stati intorno come zecche, aprono qualche dubbio sulla sua possibile riconferma, almeno al primo turno. Dall'altra parte però sembra che ci sia un concorso di tutti, dei troppi, candidati nel nostro Comune, a non creare possibili alternative. Non vedo nessuna proposta differente, seria, per la quale chi si candida possa chiedere il voto. Liste con ragazzi che non sono assolutamente in grado di spiegare neppure il motivo per cui si sono candidati, di liste ridicole come quella dei "NONNI & NIPOTI" di sostegno al PD, il partito che Vilma Beccaria usa come se ne avesse comprato il franchising, riducendolo ad una sigla personale e civica e che di democratico ha solo la gestione famigliare, ma che sa di poter contare ad essere per Giacone la chiave di apertura col PD ala Regione. Anche le 5 liste di sostegno al candidato a sindaco Tizzani però, sono liste pretestuose che denunciano in realtà il tentativo di rastrellare più voti possibili dagli attaccamenti famigliari che non ad una proposta politica. Non vorrei dire, ma a me sembra molto di più il fatto che qualcuno abbia voluto misurare quale sia oggi la sua dimensione sul territorio che non aiutare davvero il candidato sindaco. Se Tizzani non vincesse al primo colpo e, malauguratamente perdesse un nuovo ballottagio, ne uscirebbe distrutto politicamente per sempre. Non potrebbe contare su altri apporti dopo le cinque liste se non su un apparentamento proprio con i leghisti, mentre é facile che dopo il primo turno con Giacone, tornino a bordo proprio la Beccaria che candidando la Marini a sindaco tenta di avere un gregario che le porti la borraccia nel prossimo giro, i cinque stelle che se riusciranno ad avere una presenza in Consiglio non saprebbero proprio dove andare ad ormeggiarsi, oltre agli Zurzolo già apparentati e che, anche se divisi uin due liste, hanno uno zoccolo duro che gli garantisce almeno una doppia presenza da far pesare a Giacone.  Uno strano modo per dichiarare che la politica non abita da queste parti, se per vincere si pensa più alla rete di drenaggio che non ad una proposta convincente. La lega presenta solo due liste ma Antonella Grossi non raccoglie molte simpatie dei leghisti veraci e, se fino a qualche giorno fa contava sul vento in poppa che spingeva il "Capitano", ora dvrà fare i conti anche con la tempesta che lo ha messo in stallo dopo la vicenda Siri, la nuova fase dei migranti morti in Mediterraneo e l'attacco su ogni cosa da Di Maio. Dei 5 Stelle mi é difficile parlarne. Non di quelli nazionali ai quali è andato il mio voto 5 anni fa, ma qui a Giaveno i pentastellati non sono pervenuti; massacrati dalla presenza di un randagio politico come Varrone, qui non hanno aperto scatole di tonno, non hanno avuto corpo o anima, non sono serviti a niente altro che a se stessi. Chiusi come un club privè elitario, incapaci di rapportarsi con la città e i cittadini, sono felici di qualche selfie fatto quando possono con icone più nobili di se stessi da esibire su fb, oltre al solito Varrone che, finalmente, è riuscito a far dividere anche l'ultimo gruppo politico che gli ha dato asilo. A Giaveno gli elettori sono un poco più confusi che da altre parti. qui non esiste una discussione su perchè votare l'uno o gli altri, qui si lavora sul parentado, sul sentimento di appartenenza, sulle origini condivise, non su una proposta. chiunque vincerà farà festa in famiglia. Forse proprio questo costringerà ancora Carlo Giacone a fare ancora il sindaco.

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