venerdì 6 luglio 2018

la parola può uccidere?

A chi di noi non è capitato, almeno una volta, di sentirsi ferito o di ferire qualcuno con le parole? A volte capita che una sola parola sembra entrare nella carne viva come un proiettile; la senti lacerare la carne viva e produrre una ferita che può fare molto male, bruciare.. Una parola, in certe occasioni,può spingere chi è in situazione precaria,oltre il baratro;diventare concausa di un dramma, ma non sono d'accordo con il Papa che afferma che la parola possa uccidere! (Papa Francesco: «Si può uccidere anche con le parole» http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-02-16/papa-francesco-si-puo-uccidere-anche-le-parole-132825.shtml?uuid=ABZ6Dww&refresh_ce=1). La parola è il più alto picco che l'uomo tocca e che ci differenzia da ogni altro essere vivente del regno animale che ci eleva al di sopra di tutto e di tutti. La parola ci consente di essere presenti nella scenografia muta della vita; tutto ciò che esiste, tutto quello che abbiamo noi umani, è nostro e condivisibile solo grazie al fatto che per ogni cosa ed anche per il niente, gli uomini hanno coniato un termine per definirlo. Senza della parola nulla potrebbe essere.La parola è la manifestazione più elettiva della stessa Democrazia; senza di essa, non avremmo il diritto di "dire la nostra", di difenderci. Può far male se usata con discernimento per mirare a quell'obiettivo, ma non ha nessun senso dire che possa uccidere! Chi si uccide dopo una parola era già appeso ad una corda o col grilletto sotto il dito un secondo prima, eppure, anche in quel caso avrebbe il diritto di replicare, di dire la sua. La parola é la vita stessa, un Papa non dovrebbe mai fare una affermazione simile, poichè egli, più di tutti gli altri, dovrebbe avere coscienza che la mancanza di parole, l'obbligo al silenzio, il mutismo è, prima che una disgrazia, morte stessa. LA VITA NASCE COL PROPROMPERE DI UN SUONO, DI UNA VOCE E MUORE QUANDO SI FA IL SILENZIO. Come si può affermare che la parola può uccidere? Quello che uccide sta nel POTERE di chi usa le parole come vettore del suo odio, della sua volontà di uccidere e, spesso, chi subisce quel potere, in quella prigionia che ti racchiude l'impotenza: il diritto a dire la tua, quello ti può portare alla morte. Chi ti tiene sotto scacco fa proprio quello per ucciderti: ti toglie la libertà, il tuo nome (la parola che ti contraddistingue e ti fa esistere), la libertà di parlare e facendo questo ti ha già ucciso; la morte, dopo questo, è poca cosa.La parola in sè non ha altro che meriti, il mondo senza parole sarebbe morto da sempre. Non è affatto vero che il silenzio è d'oro (chi lo dice, la Mafia?) d'oro è la POESIA, che è l'alito creativo dell'essenza della vita intelligente. Non è vero che "il più bel discorso non é stato ancora scritto", il libro bianco di chi non ha niente da dire, di coloro che hanno paura di esprimersi in libertà, non ha mai dato emozione alcuna a nessuno, la parola, anzi, LE PAROLE si! Pensate a quante emozioni hanno saputo darci le parole di una lettera, di un libro, delle poesie e capirete. Le parole più belle, quelle più importanti sono quelle scritte nelle COSTITUZIONI DEMOCRATICHE DEI PAESI CHE GARANTISCONO A TUTTI I CITTADINI LA LIBERTA' DI ESPRESSIONE, di DIRE la PROPRIA!

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Proprio quando il soffione esplode in mille pezzetti e sembra morire, il pappo vola lontano a fecondare nuova vita.

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