venerdì 27 aprile 2018

volete vivo Alfie Ewans o mille bambini siriani?

Ho voluto titolare così questo mio scritto, proprio per richiamare quelle parole di chi, lavandosi le mani, lasciava la responsabilità delle scellerata scelta, ai popolani assetati di sangue, credendo così di annacquare le sue responsabilità, per la crocifissione di Gesù. Vi giuro che il paragone tra i due avvenimenti non mi pare affatto forzato. Da una parte abbiamo uno che predicava il BENE e due ladroni, dall'altra un bambino e tanti altri ( diverse migliaia?) che chiedono essere salvati. la differenza è che i primi tre erano ormai tutti e tre in croce, nel secondo invece, il primo è in un ospedale di uno dei più avanzati Stati del mondo e gli altri sono per strada, in campi di accoglienza( o di prigionia?) dietro al filo spinato o ai muri, bloccati da divieti e dagli egoismi di chi, sazio e al sicuro, non ha il cuore di aprire la porta e le braccia per accoglierli.  Ho conosciuto Alfie Ewans dalle cronache televisive e dalle notizie della rete. Ho tremato per lui e per i suoi genitori. io, pur 70enne, ho un bambino di meno di 6 anni, per il quale vivo e tremo ogni giorno. Potessi andrei a piantonare quell'ospedale inglese per fargli sentire la mia presenza, a lui e ai suoi genitori. Ma sono anche un cittadino impegnato nel mio quotidiano in una vita di una famiglia che alla terza settimana del mese trattiene il fiato fino alla fine e all'accredito della nuova pensione. Mentre durante il mese fa quello che può per i "suoi" ragazzi africani arrivati da Lampedusa dal 2011 e, che da 31 sono diventati 39.
Sono un cittadino che vive ogni giorno  la frustrazione di non poter fare di più, di non poter abbracciare "altri".  Altri bambni, altri figli nostri, altri che dovrebbero essere il "nostro" futuro, il metro con il quale misurare il nostro essere persone umane e civili e che, troppo spesso, sono solo le forche Caudine, dentro alla quale é costretta a passare la nostra pelle e il nostro cuore. In particolar modo io soffro per tutte le volte che non riesco a supportare una persona eccezionale che conosco, purtroppo solo in rete, e che quotidianamente vive l'impegno con la sua associazione per la salvezza di bambini cacciati dalle bombe, dalla guerra, dalla fame, da terre che non hanno più, da case che non esistono più, da famiglie che non hanno più la possibilità di difenderli e di sfamarli. Parlo di una giovane donna, giovane moglie e madre che è la presidentessa di Support and Sustain Children, Arianna Martini. Seguire il suo impegno, senza poterne essere partecipe,  ti fa sentire incapace di fare qualcosa per gli altri, ma anche assolutamente tanto per te. Le ho comunicato questa mia voglia di scrivere in merito a questo ed ho scoperto di condividere con lei la preoccupazione che qualcuno potesse intendere che facciamo una differenza tra un bambino malato inglese e i tanti, troppi bambini sani ma che rischiano la morte o una vita da ostaggio in terre di nessuno, di quelli siriani, africani o altro. Il mio intento però è quello di voler ragionare sull'ipocrisia che ha guidato tutta la "manovra" intorno ad Alfie, o tutta l'indifferenza che dedichiamo agli "altri". Insomma, Alfie è un bambino che ha una famiglia che si occupa di lui, uno Stato che lo supporta e lo assiste, un ospedale ed uno staff medico (di primordine) che lo ha curato e cercato di salvarlo. In quello Stato, in quegli ospedali, da quei medici, spesso ci rivolgiamo noi cittadini italiani, quando l'assistenza del nostro Paese, non ci sostiene con serietà. Quindi, dal lato assistenziale, avremmo fatto bene a volare più basso. Ma qui entra in ballo una cosa che oggi viene ritenuta medievale quando ogni volta, un malato terminale italiano capace di decidere che in quelle condizioni, non ha nessuna voglia di voler continuare a soffrire, di rivolgersi all'estero, dove è permesso, in modo civile, di morire con dignità. Qui entra in ballo la nostra dipendenza dalla chiesa cattolica, la nostra mancanza di laicità del nostro Stato, che non può decidere per suo conto, ma decide, sotto pressione di un ospedale di proprietà del Vaticano(un altro Stato) pagato dai cittadini italiani ( che é un ALTRO STATO e che si dice nella sua COSTITUZIONE LAICO) che l'iatalia, per volere del Bambino Gesù, dà la cittadinanza italiana ad Alfie per poterlo portare ed assistere nel NOSTRO PAESE. A qualcuno questo può sembrare ABORME! Ma come è possibile che se un cittadino italiano vuole andare a curarsi in uno Stato fuori dall'Italia non ha assolutamente bisogno di avere la cittadinanza di quel Paese, mentre per quel piccolo cittadino inglese, o per i suoi genitori, non sia possibile fare un viaggio all'estero liberamente, senza chiedere asilo politico? Ci dicono che Alfie è ostaggio dei medici inglesi. Ma sarà forse che dandogli la cittadinanza sia servito a poterne uscire col sorriso sulle labbra e, magari facendo, da buon novello italiano, il gesto dell'ombrello ai medici rapitori? No. dargli la cittadinanza non è servito a niente! A meno che l'Italia non avesse intenzione di fare un'azione di forza per liberare dai bruti dell'UK, il cittadino italiano prigioniero! Non l'abbiamo mai fatto nella nostra storia, non con i militi prigionieri in India, né con l'Egitto che ci massacra un giovane italiano, nè con coloro che ci hanno ucciso Ilaria Alpi, nè tampoco con i francesi che vengono a Bardonechia a prelevare pipì ad un uomo nel nostro Paese...ma sai come siamo fatti noi italiani...le piccole cose sono vitali.
Quello che io mi chiedo è: che cavolo c'entriamo noi italiani in una battaglia navale (sulla pelle di un bambino) tra un ospedale del Vaticano e uno Stato straniero? Ecco, vi prego ditemelo voi in modo facile affinchè io possa capire. Quanto ha distratto questa faccenda, gli ipocriti cristiani del nostro succube Paese, dall'opera quotidiana che la mia amica Arianna porta avanti ogni giorno sul sacrificio personale suo e di tutta la sua famiglia? e quando è servita ad Alfie? Ma vi prego siate pazienti e magari ripetetemelo più volte, perchè a me sentire questa storia del grande cuore italiano mi fa salire coniati di vomito incontrollabili....Grazie.

 https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/27/alfie-evans-quanta-ridicola-ideologia-da-parte-dellitalia/4319512/

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Proprio quando il soffione esplode in mille pezzetti e sembra morire, il pappo vola lontano a fecondare nuova vita.

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