La parola "ciarlatano" non ha avuto sempre il significato di oggi, ma ha mantenuto la sua origine per molti secoli, solo nell'ultimo mezzo secolo ha mutato, pian piano il suo significato. Il ciarlatano era colui che parlava a vanvera, al fine di turlupinare chi l'ascoltava, per trarne un beneficio personale, per vendergli le sue improbabili medicine, ottenute con metodi e componenti assolutamente discutibili ed inefficaci, vantate come toccasana di ogni sorte di malattia. Per raggiungere il loro scopo, i ciarlatani, da ciarla (chiacchiera) e orvietani, sono stati gli antesignani de magliari, degli spacciatori di patacche, di unguenti e intrugli miracolosi e di elisir di lunga vita. Venditori teatranti di strada, capaci di incantare il loro pubblico, con ogni sorta di promessa di mirabili guarigioni persino da fatture e malocchio. Imbonitori u pusher, diremmo oggi. Con l'avvento delle televisioni, con la necessità di misurarne gli ascolti per vendere spazi per la pubblicità, ogni canale ha alzato il tono, la polemica, arrivando, sempre più spesso, alle sceneggiate dei litigi, alfin di attrarre pubblico che, misurato attraverso lo share, faccia ottenere maggiori commesse pubblicitarie, con le quali aumentare gli introiti. Poca, o nessuna importanza, ha il prodotto che si vende anzi, spesso si è tramutato in minacce e ricatti se non lo si acquistava. Cito Vanna Marchi per tutti gli altri, meno conosciuti, ma non meno dannosi imbroglioni. La necessita di riempire il vuoto di ciò che si propone, deriva proporzionatamente dal nulla che si intende propinare agli spettatori; tale e quale agli imbroglioni delle fiere paesane o ai precursori di Pont Neuf. Con l'apertura dei salotti politici televisivi, con l'opportunità di arrivare a più pubblico di quanti in piazza sarebbero andati ad ascoltare un imbecille con le sue vane promesse, i politicanti di mestiere hanno affinato la loro arte di spacciare le loro soluzioni per i problemi del Paese, proprio come le medicine miracolose e gli improbabili pastrocchi del Gros Thomas. Pochi, davanti allo schermo, stanno davvero attenti a quello che si dice o, a confrontarlo con quello che si fa. Gli elettori fluttuano a seconda di chi, facendo la voce grossa e magari offende e azzittisce il rivale, riesce a "tenere la scena" e la telecamera puntata su di sé.
I ciarlatani di una volta però, non ebbero solo un ruolo negativo: conquistando il mercato della cura della salute delle persone, obbligarono i medici ufficiali del tempo, presi in giro a teatro da Molière poco più tardi, a fare serie ricerche per assistere la gente. Insomma furono la molla affinché la medicina e i medici incompetenti e non meno mestieranti di costoro, acquisissero una maggiore una professionalità. Spinsero così la scienza ufficiale ad impegnarsi meglio per riconquistare credibilità.
Proprio come sta avvenendo oggi nel nostro Paese e Parlamento. I politici seriamente a servizio della Nazione, stanno obbligando i ciarlatani di sempre a mutar atteggiamento, pena il loro licenziamento e la loro fine.
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Proprio quando il soffione esplode in mille pezzetti e sembra morire, il pappo vola lontano a fecondare nuova vita.
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