martedì 20 febbraio 2018

il futuro é passato? N° 2...l'anno Milione

L'anno Milione, non sarà tra un milione di anni, ma é già qui ora e si rinnova giorno per giorno: dall'era digitale, stiamo vivendo nell'anno M (l'anno Milione)
Una volta (e sembra secoli fa) gli scienziati affermavano, che gli esseri umani stavamo usando solo una piccola percentuale del nostro cervello. Questa cosa sembrava farci piacere, perché lasciava intendere che, se con una così piccola percentuale in uso, gli esseri umani erano capaci di fre tante cose, cosa saremmo stati capaci di fare se imparavamo ad usare meglio (e di più) il nostro cerebro? Ammesso che la percentuale del cervello usata fosse davvero quella, oggi é ancora così?
Quando gli esseri umani si muovevano coi cavalli o a piedi,la possibilità di esplorare il mondo intorno a se era limitata alla conoscenza di ciò che li circondava. se un uomo nasceva tra le cime dei monti non poteva immaginare altro che cime innevate e sognare un paio di sci ed altrettano non poteva essere per chi nasceva sui bordi del mare.. Ma oggi noi non conosciamo più solo quello che ci circonda, i nostri paesaggi non sono più popolati di solo le betulle e delle querce, nei nostri pensieri abbiamo inserito i ricordi di come sono fatte le savane ed i baobab, sappiamo che in quei nostri ricordi c'è la coscienza che in quei posti potremmo incontrare leoni e serpenti pericolosi per la nostra sopravvivenza e siamo pronti a scappare se sentiamo un ruggito. I nostri pensieri sono veri, uguali a quelli di chi ci vive li perchè ci siamo immersi per tante volte in quei documentari osservati su oled tv, ascoltanto i suoni con l'home theatre e le sensazioni provate sono pari ad essere li tra le erbe secche mentre un serpente si avvicinava a noi strisciando. Abbiamo assistito in presa diretta, attraverso le telecamere posti sugli sci di un esploratore dei ghiacci canadesi o di un discesista di libera o di slalom, mentre siamo stesi sul divano, cerchiamo di evitare i paletti che delimitano la pista. Abbiamo nei nostri ricordi le immagini delle partenze di tutte le missioni scientifiche, musiche e canzoni in ogni lingua del mondo, abbiamo visto (attraverso immagini virtuali) le cascate del Niagara e attraversato deserti e foreste pluviali. Ormai il nostro cervello non sa più fare distinzione tra il vissuto reale o i ricordi virtuali.e quando incontri qualcuno non sai più se l'hai incontrato su un autobus o in un gioco di ruolo. Oggi sappiamo sparare tutti perchè tutti abbiamo provato ed imparato ad inquadrare un nemico attraverso il mirino di un'arma, dalla prima Atari in poi. Nessuno ha mai collegato la gran facilità con cui oggi in ogni parte del mondo si uccide, con l'apprendistato fatto da ognuno sulla play station o ad un computer, strano vero? Abbiamo ucciso tante volte virtualmente, il nostro nemico che via via ha assunto sempre una definizione migliore,fino ad assomigliare a quel rompiballe del vicino di cui gli avevamo dato il volto, che non so se ci renderemo conto quando spareremo all'originale invece dell'avatar...Faccio acquisti online ormai da anni, non conosco più chi mi vende la merce che ordino, per me é come se la comprassi dall'omino del furgone rosso che me la consegna, ed anche quell'omino mi sembra virtuale, coi loro furgoni tutti dello stesso colore assomigliano a Pat il postino dei cartoni animati. Anche nella vita reale (che io ormai non riesco più a distinguere) mi sembra che io sia ridotto ormai a quel pulcino giapponese che bisognava nutrire per far vivere; mi arriva la pensione sul conto alla posta (denaro che io non vedo e non tocco) faccio acquisti online e pago le mie spese, ed io sto in casa a passare le giornate tra il divano/televisione e microonde/lavastoviglie. In camera da letto c'è un robot che si occupa della polvere e si ricarica da solo, e materassi e cuscini che riprendono la loro forma da soli...Solo in garage mi sembra di tornare,per un poco,umano...quando costruisco un giocattolo al bimbo o un mobile a mia moglie, sego, inchiodo, avvito e scartavetro e vernicio. Allora mi sembra che che non sia cambiato niente; la segatura ha ancora lo stesso profumo...ma la vernice non più...é all'acqua!

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Proprio quando il soffione esplode in mille pezzetti e sembra morire, il pappo vola lontano a fecondare nuova vita.

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