mercoledì 8 gennaio 2014
La privacy? Una bufala metropolitana
Spesso ci sono dei post che avvisano i genitori di non mettere le foto dei bimbi su fb (o in generale su internet)pena la perdita della privacy...Leggere questi post mi fa sentire (solo un attimo)confuso; ma davvero qualcuno é ancora convinto che di lui non si sappia, a chi serve, quello che serve? Davvero non ha capito che , con la paura dei rapimenti dei minori, ci sono Paesi in cui si installa sottocute nella testa un microchip ai nascituri? La paura della perdita della privacy, o di chissà quali incontri nella rete, equivale ad una fobia che già ci porta, se non alla morte, alla paura della vita. In questa sorte di civiltà incivile che stiamo vivendo, ognuno di noi sa dell'altro tutto ciò che vuole sapere, ed é proprio questa diffusione di conoscenza che garantisce, ad ognuno di noi, una sorta di intoccabilità. In internet ci sono avvocati che forniscono, gratuitamente, delucidazioni in merito alle applicazioni di leggi e leggine, dottori che danno indicazioni su alcune malattie e prime cure, giornalisti che danno informazioni che non sarebbero mai passate in nessun giornale e tg, trovare consigli su come riparare un frigorifero o pezzi di ricambio dell'auto sul territorio nazionale, acquistare online dove più conviene e tante altre cose meno importanti ma che servono comunque a diffondere e condividere conoscenza e cultura. La rete è una parte della società esterna, come tale ne comprende pericoli e vantaggi, dove tutto rimane come prima: il buonsenso e la conoscenza sono l'antidoto del male che in essa si trova. Molto spesso ( é capitato solo la scorsa settimana) la rete ha aiutato una famiglia a ritrovare immediatamente, la figlia di 15 anni, che non era ritornata a casa. Chi teme che la rete gli possa togliere quella protezione che gli garantisce starne fuori ci faccia sapere i vantaggi di cui gode; non paga tasse?, canone televisivo o assicurazione? ha un premio fedeltà da qualcuno? Io posso, da parte mia citare qualcuno di quei privilegi che stare qui mi dà: condividere una foto di famiglia significa far vedere ai familiari lontani, agli amici, cosa sono oggi, nel presente, riceverne le loro mi permette di vivere un mondo di conoscenza con un orizzonte più vasto. Perfino la mia cucina è migliorata, da quando posso condividere le ricette e i consigli. Senza voler mettere il punto che molti italiani erano praticamente ignoranti di ritorno, dopo aver lasciato la scuola e qui sono stati costretti di nuovo a leggere e a scrivere. Internet è IL DIAVOLO solo per chi, prima della rete, poteva raccontare tutte le fregnacce che voleva senza timore di smentita, di verifica. Poteri costruiti e mantenuti grazie all'impossibilità di conoscere, da parte di tutti, dei misfatti che nell'ombra si perpetravano. Ma quale privacy....ci facciano il piacere.
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Proprio quando il soffione esplode in mille pezzetti e sembra morire, il pappo vola lontano a fecondare nuova vita.
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