giovedì 27 dicembre 2012

ai Monti o ai...

L'Italia delle "riforme" del Governo Tecnico riesce a scontentare gli stessi dottori che l'hanno curata.
La Fornero che é riuscita a farsi odiare anche in famiglia, ora dichiara indispettita che la politica l'ha schifata (ma lei che c'entra con la politica, non era una ...tecnica? e lei non si ricandita (?) non ho letto da nessuna parte proposte di candidatura a lei indirizzate...o questo è un grido di richiesta? Monti si butta in politica per riformarla...secondo me soffre di megalomania. Questo crede di aver davvero effettuato delle riforme. Non ha compreso davvero che ha messo l'Italia e gli italiani nei...casini più neri? Dice che quando ha preso l'Italia lui, il Paese era ad un passo dal baratro...ed ora ci saremmo allontanati dal fosso tremendo? Con tutto quello che ha tirato fuori dalle tasche dei cittadini, con tutto quello che ha tagliato sugli investimenti e sui servizi, la risposta dovrebbe essere assolutamente affermativa, ma non credo che ci sia un italiano che se la sente di sottoscriverla. E' riuscito a scontentare tutti tranne Casini, uno che se non fosse un paraculato dai poteri forti e dal Vaticano, in Italia non dovrebbe più parlare ed invece, si comporta come se fosse l'ombelico della politica del nostro malridotto Paese. Se quello che ha fatto Monti non ha risolto un centimetro da quell'orlo su cui ci troviamo, perchè mai continuare a seguire la "sua" agenda? Perché dovremmo continuare a farci del male da soli? Lui dice che gli interventi fin qui operati dal suo G.T. non avrebbero effetti se non continuassimo anzi, annulleremmo i suoi effetti benefici  che si vedranno nel tempo. A me sembra che questo dottore ci porterà alla morte, qualora continuassimo col suo veleno a curare il morso del serpente (monetario). Una presa di coscienza da parte del nostro popolo, che nulla di quello che ci ha preso gli era dovuto, capovolgerebbe la situazione. Non si può dire agli italiani che "...abbiamo vissuto oltre il nostro limite ed ora è giusto pagare il conto del nostro debito...". Il nostro popolo non ha vissuto "oltre il limite", ma VOI, i nostri politi, i nostri amministratori locali e nazionali, hanno depredato il Paese di ogni sua possibilità di avere una vita equilibrata, al Nord come al Sud. Oggi sappiamo dei Fioriti, dei Lusi e degli amministratori regionali lombardi e non, ma nessuna inchiesta, neppure una parola, si è fatta su dove sono finiti i soldi dei partiti prima di Lusi e Fiorito, quali tesori hanno sperperato i politici degli ultimi sessant'anni. Se perfino un Trota é riuscito a far il bullo con i soldi della Lega...che schifo avete combinato alle spalle del vostro popolo? E Monti non ha  mai voluto neppure accennare ad una patrimoniale.Il nord ricco ed i politici di tutto lo stivale non l'avrebbero permesso! Il professore della Bocconi ha tenuto Milano ben lontano dal rischio di pagare per i poveri del sud del Paese, sui quali si può far vite e a spremere sempre, senza che in Parlamento qualcuno raccolga l'urto della protesta delle piazze, degli astenuti al voto, degli innumerevoli scioperi e manifestazioni di una città (meridionale) costretta a scegliere se morire di tumori o di fame. Monti continua a sciorinare solo di tasse per risanare il debito pubblico, non parla di rilancio economico del nostro Paese e questo non è casuale. Il Mister Tecnico, lo sa che non ci potrà essere un rilancio industriale che possa garantire occupazione nelle industrie del nord, che un rilancio economico è possibile se l'Italia punta sulle eccellenze dei suoi prodotti artigianali, che questi sono prodotti per lo più agricoli, artigianali e turistiche, ma Monti sa che questi sono, per lo più attività e/o patrimonio artistico, situati molto lontano dal bergamasco o dalla macro regione del nord leghista e berlusconiano. Per questo motivo nella sua agenda non c'é una sola parola che riguardi il sud e le sue capacità imprenditoriali. Monti guarda da Roma alla Germania e quello che vede è l'Italia da Firenze in su, per questo non deve prendere un voto dal territorio meridionale. Questo Paese esce dalla crisi solo se la finisce di pensare che si risolve la crisi del nord, solo con i prelievi sul meridione. Se ne capitalizza le capacità artigianali, la produzione agricola, se lancia a livello mondiale le bellezze artistiche e turistiche del sud. Ma bisogna farlo seriamente, con la coscienza politica che questo é l'unico modo di avere uno sbocco. E' una crisi seria, dura, pari ad una guerra, non si esce con le forze di metà della popolazione che continua a depredare l'altra metà per stare a galla. La scelta che gli elettori ci troveremo di fronte a febbraio sarà proprio questa: la scelte di uscire dalla recessione guardando verso i ...Monti o ...verso i mari.

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Proprio quando il soffione esplode in mille pezzetti e sembra morire, il pappo vola lontano a fecondare nuova vita.

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