Art. 3.Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Costituzione della Repubblica Italiana, Gazzetta
Ufficiale 27 dicembre 1947, n. 298.
Crisi, costretto a licenziare i propri figli: a Nuoro un imprenditore si toglie la vita
La crisi economica continua a mietere vittime. A Mamoiada (Nuoro) un impresario edile di 55 anni si è visto costretto a chiudere la propria azienda e a licenziare i due figli che lavoravano alle sue dipendenze. Poi il suicidio: l'uomo si è sparato nella vigna di proprietàDal primo giorno dell'avvento del Governo Tecnico, non ho mai taciuto la mia avversità a questa soluzione bancaria della crisi economica che attanaglia i paesi capitalistici, l'avrò fatto anche perchè io, comunque sono uno che si schiera sempre coi perdenti, coi deboli (sono uno di loro,di noi direi), ma credo invece di poter dire, almeno stavolta con certezza, che è stata la più semplice deduzione di un ragionamento elementare: far curare una malattia dai geni patogeni che l'hanno sviluppata, appare agli occhi di tutti per quello che è: una gran cazzata!
Monti e la Fornero, ma anche tutte le altre statue di sale che li accompagnano, si sono istallate immediatamente appena convocato al colle il Monti (ma guarda un pò) appena nominato senatore a vita, da qualche giorno, dopo essere stato fatto rientrare da Bruxell in tutta fretta per la nomina. Io mi sono sempre meravigliato di come tutto sia scivolato come l'olio, senza alcun intoppo, da quel momento in poi. La soluzione sembra essere stata studiata a tavolino da tempo, sembra il piano "B" delle Giovani Marmotte, sempre pronto. Se non fosse avvenuto senza colpo ferire, devo dire che a me è sembrato dal primo momento un colpo di Stato. Proprio per questa sensazione che non mi lascia ancora, avevo formulato sin dall'inizio della loro azione" Quante vittime avevano previsto?" Sì, perchè loro non hanno mosso la guardia municipal, nè quelle forestali, non sparavano un colpo, ma ogni azione del G.T. ha prodotto una scia di sangue innocente, che cammina di pari passo con quella del vergognoso femminicidio in cui l'Italia è agli onori delle cronache mondiali ogni giorno. Ma mentre per gli omicidi delle donne si chiede (ed è fortemente necessaria)una legge ed un inasprimento delle pene, per quelle morti suicide, nessuno sembra volere giustizia. Si china la testa sul dolore, un pò vergognandosi della debolezza di chi sembra non avere le palle per farcela. Così che uomini, fino a quel momento, creativi e capaci di creare lavoro ed occupazione, di avere creato dal niente, reddito e specializzazioni per se e per altri, il meglio ed il vanto della piccola industria artigianale del nostro Paese, sia fatto di deboli femminucce incapaci di sopravvivere al dolore del fallimento. Il nostro Paese era un gigante di argilla, il più povero delle nazioni dominanti del mondo? Quello che fino a qualche anno fa era tra i sette Paesi più industrializzati del mondo? quello del G7? Abbiamo sempre saputo che il nostro è stato, sin dalla sua costituzione, un Paese satellite di altri più potenti: degli inglesi e dei francesi nell'occupazione del sud da parte dei piemontesi, alla ruota di questi e di altri nella Prima Grande Guerra (1915/1918) prima con i Tedeschi e poi contro di loro (e contro di noi) nella Seconda Mondiale. Abbiamo sempre portato la borraccia ai leaders della corsa mondiale alla potenza, ai primi della classe, un Paese lacchè. Non un popolo di lacchè, ma di politici, di uomini piegati e proni, servi sciocchi e cani da riporto delle grandi banche mondiali, dalla Compagnia delle Indie ai vari Rotschild e Rockfeller, ai Morgan e ai grandi Trust. La nostra classe dirigenziale, i cavalli padri della nostra terra erano solo cani scodinzolanti sotto il tavolo dei veri potenti. I cani docili che i padroni amano avere accucciati ai loro piedi per testimonianza del loro potere esercitato su di noi. i demiurghi tra gli Dei e i morti di fame del terzo mondo al quale siamo molto più congeniti che non agli inglesi o a danesi, norvegesi e tedeschi, olandesi e belghi. Costoro hanno inmano le sorti economiche del mondo intero, noi siamo il paese di confine con la fame, con i paesi ricchi di risorse depredate e schiacciati dal tallone militare per assoggettarne i piccolo, miseri poteri locali, la mano armata contro le giuste ribellioni. Noi siamo i cani da guardia dell'Europa. Ok, questo è il gioco e questo il nostro ruolo, la posizione in cui ci troviamo non ci offre altre possibilità. Nessuno dei nostri politici, presenti o passati, ha mai saputo trovare il modo di trarci da questo impaccio. Piccoli quaqquaraquà che aspirano e si atteggianano al ruolo di giganti, sono solo tanti scilipoti. E' la nostra genìa che non va, un popolo educato a servizio finisce che è l'unica cosa da fare. Non abbiamo mai scelto di cercare le cose semplici in cui eccellevamo, le cose vere e primarie alle quali ci rifacevamo: la famiglia, il focolare, il cibo buono, la pasta fatta in casa... abbiamo scimmiottato i forti che amano mostrare i muscoli, la Francia della Grandeur, la Germania dominatrice, l'Inghilterra che per due scogli (le Malvinas) quasi attaccati all'Argentina, le fa guerra per mantenerne il possesso. Noi diamo le basi aeree, gli attracchi ai porti, basi di sommergibili alle potenze del mondo, per aiutarli a tenere a bada gli affamati che si vogliono ribellare. Che pretendono di essere padroni del loro territorio e delle sue risorse. Va bene, ripeto, questo è il gioco. Ma all'interno di questo gioco ci sono delle regole e, quelle regole, non le hanno dettato i popoli. Le hanno scritte loro: i potenti, i poteri. Una di queste regole, nel nostro paese è quella riportata in alto: l'Articolo 3 della Costituzione Italiana. Disattenderla, non osservarla è reato. Ma non per tutti. se Tizio aizza o costringe Caio al suicidio, Tizio è imputabile di istigazione al suicidio, se a costringere al suicidio oltre cento persone, è il Governo Tecnico con le sue azioni di strozzamento quotidiano, i suicidi sono dei deboli senza palle. Gente da ammirare per quello che hanno fatto fino al minuto prima di uccidersi, ma che si sono sciolti come pupazzi di neve, di fronte alle difficoltà in cui li mette Fornero e Monti. Uno Stato che non paga i suoi debiti, Enti pubblici che hanno gettato soldi dalle finestre delle ville comprate con soldi della gente, ma che per pagare i loro lavori mettono nei guai (seri) i fornitori di opere e materiali. Mentre il braccio armato dello Stato mette sottosequestro beni privati per multe di poche decine di euro, manda cartelle piene di cifre impossibili da pagare senza liquidare una azienda, un Stato che mette gli uomini e le donne capaci di iniziative produttive, in un imbuto scuro dal quale è difficile trovare una via d'uscita e spesso, troppo spesso dall'avvento del G.T. l'unica via onorevole che sembra possibile, è quella di annullare se stessi. Persone che erano tutt'uno col loro successo, si sentono tutt'uno col loro problema. Loro sono il problema della famiglia, dei loro dipendenti, dei loro debiti. Eliminare se stessi sembra di eliminare il problema.
Nessuno paga per questo, nessuno sembra essere il responsabile di questa costrizione, ma è così?
L'Italia è uno degli ultimi paesi che si è dotata di una legge contro il mobbing. Anche chi ti perseguita con telefonate minacce, sorprusi, non lega fisicamente la corda al collo dell'impiccato, ma viene perseguito per istigazione al suicidio. Perchè se questo è un ministro, un governo, che dovrebbe amministrare il Paese per i suoi abitanti, i suoi cittadini (e già non facendolo commette un reato; ruba, si appropria di potere e moneta per uso personale) ma amministrarlo per costringere i suoi uomini e donne migliori al suicidio, deve assolutamente essere equiparata all'induzione a farlo. Chi è causa della morte altrui DEVE PAGARE! Proprio come dice la Costituzione: come tutti i cittadini.
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Proprio quando il soffione esplode in mille pezzetti e sembra morire, il pappo vola lontano a fecondare nuova vita.
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