mercoledì 10 agosto 2011

Sotto il cielo di Londra...

Ci sono alcune cose degli scontri che stanno avvenendo a Londra, che ci riguardano direttamente, almeno, riguardano la motivazione della scelta che facemmo come uomini di fondare la Casa dei Popoli e cioé: Guidare l'integrazione razziale e culturale, che oggi ci impone il mondo globalizzato.
 Non é più possibile difatti, affidare al caso, che le nuove persone, che arrivano sul territorio di una nazione, siano lasciate a se stesse, nel cercare di scoprire quale è il posto che vanno ad occupare ed in che modo questo debba avvenire.
In verità, la Casa dei Popoli ha un presidente, che questo ruolo lo ricopriva dagli anni a cavallo della metà del secolo scorso fino a poco tempo fa, ma riguardava la grande ondata di emigranti provenienti dal sud della penisola verso le città del triangolo industriale. Italiani in Italia, con tutte le difficoltà di una integrazione mai completamente serena. 
La Casa dei Popoli é da mesi impegnata a fondo con i giovani africani giunti a Forno di Coazze, su iniziative che tendono proprio a questo scopo. Non può bastare, difatti non é mai bastato, che noi ci si senta assolti, nel consentire ancora, che la questione "immigrati sì, immigrati no", sia lasciata solo a chi professa una chiusura o una apertura totale. Non ci deve più bastare sentirci dire che gli immigrati (parola inadatta) "rubano il pane dalla bocca dei nostri figli" non é mai stato così e lo sappiamo tutti. Gli emigranti portano con sè sviluppo commerciale che produce nuovi  lavori, rilancio economico. Ma non ci deve neppure più bastare sentirci dire che gli emigranti "servono: poichè senza di loro molti lavori, utili  ma invisi ai giovani italiani, non sarebbero possibile svolgerli" non ci dobbiamo far bastare il fatto che loro " servono per pagarci le pensioni e per badare ai nostri vecchi". Gli emigranti sono persone ai quali va data, insieme alla residenza, la piena cittadinanza. Dopo che uno Stato, avrà accertato la dignità di persona che garantisce loro il permesso di risiedere sul nostro territorio, devono aver riconosciuto il diritto a sognare un futuro. Ad essere considerati cittadini a tutti gli effetti, con pari opportunità di occupare i posti di cui si dimostrano degni e non pensati per sempre come supporti, alla nostra possibilità di mantenere i privilegi di popoli arricchiti, sul furto delle loro ricchezze. Dobbiamo capire che essere i pronipoti, i fratelli, i cugini, o solo i concittadini, di coloro che invadevano i paesi poveri per derubarli, sfruttarli ed impedire loro di svilupparsi, non ci assolve, anzi. Sarebbe come vantarsi di essere noi onesti cittadini, ma nipoti di nonni ladri. lo Stato confisca i beni di chi si é arricchito con affari illeciti, loro perché no? Siamo stati per secoli la parte ricca del pianeta, quella che avoca a sé tutti i benefici prodotti dalla ricchezza del mondo, questo non può essere più difeso con i fossati ed i coccodrilli, e neppure con gli aerei che bombardano la Libia. La ricchezza del mondo va redistribuita. Altrimenti sarà difficile non pensare che le città e le nazioni ricche,  possano salvarsi dalla rabbia di chi non può permettersi il lusso di sognare, di essere artefice del proprio futuro. Prima Parigi e la Francia ed ora Londra e l'Inghilterra. Volgiamo attendere che al Colosseo e a Roma, invece di una scatola di preavviso, sia davvero appiccato il fuoco? Per questo la Costituzione della Casa dei Popoli é importante, come lo é l'adesione di ognuno. Una delle possibilità che ha il mondo di evitare guerre fratricide e di assalti alla cassaforte delle ricchezze, é che ognuno abbia diritto di poter partecipare al banchetto. Con le proprie capacità riconosciutegli dalla propria competenza. Non più per diritto acquisito, per nepotismo.

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Proprio quando il soffione esplode in mille pezzetti e sembra morire, il pappo vola lontano a fecondare nuova vita.

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