venerdì 27 gennaio 2017

The Wall


THE WALL 

Oggi sul mondo chi ha paura
Del vento e del profumo d’avventura
Di quelli che gli rubano il lavoro
Di quello con la pelle di un altro colore,
Si chiude in uno scantinato scuro
E contro ogni novità erige un muro.
Dice che chiude a un male nuovo sconosciuto
Che gli ruberebbe ciò che è sicuro
E ai figli vengono a prendere il futuro
Perciò è d’uopo che s’innalzi un muro.
Chi semina terrore e si rinchiude
Si isola, punendosi da solo
Poiché un muro che s’erge sul suolo
È una ferita vecchia e purulenta
Più di una crepa che però è natura.
The wall non è solo una parola.
Un muro è qualcosa che ferisce
Prima di tutti chi lo partorisce
È tutto il contrario di un’idea
È una strozzatura che nasconde
Che chiude dentro chiunque abbia paura
Di guardare oltre il suo orizzonte.
Nasconde agli occhi la base di un monte
I rinchiusi vedranno solo le vette
È come se a una donna si togliesse
Tutto quel che sta sotto le tette
Mentre mette in risalto la radice
Del male che protegge e che circonda.
Chiude chi lo fa e chi lo dice
E non sarà questo muro che renderà felice
chi chiude in faccia il cielo a chi ha fame
mentre dà la possibilità a tanta gente
di mandare a quel paese un deficiente
al quale il razzismo ha spinto la mano
anche se è il presidente americano!
di Fernando A. Martella
Nella foto di Guseppe Di Muro, un'opera di Franco Scepi

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Proprio quando il soffione esplode in mille pezzetti e sembra morire, il pappo vola lontano a fecondare nuova vita.

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