domenica 1 novembre 2015

Il giorno dei Morti, non halloween

è il giorno dei morti. per uno come me, che non ha giorno e momento in cui scorda i suoi morti, è d'obbligo un pensiero più elaborato oggi. sono 40 anni che è morta mia madre, 46 che è morta l'unica nonna che ho conosciuto, 60 anni che è morto mio padre. Quando le radici che hai, vengono tagliate appena nato, sembra un miracolo che si riesca a sopravvivere. eppure, la morte, il dolore che produce, quando non ti riguarda direttamente, fortifica. Sembra quel detto che riguarda il cibo: "Quello che non strozza, ingrassa". Negli anni in cui accompagnavo mio figlio a giocare a calcio, ho sentito spesso gli allenatori dei ragazzi dire che i bambini dovrebbero nascere orfani , in modo da poter insegnar loro il calcio, senza le grida (assordanti) dei genitori, che disturbavano i figli. Mi hanno fatto pensare che, a volte, anche la vita ha questa pretesa e, quando sceglie qualcuno o un gruppo, di cui si vuole occupare direttamente, manda l'angelo della morte e crea il deserto loro intorno. Fosse anche così, fossi anche il prodotto di quel dolore e questa solitudine così lunga e dura, fossi anche fiero e contento di poter dirmi così forte, di poter dire che non conosco (ormai da troppo tempo) più la paura, neppure di quella morte che ora può tagliare solo me o i miei rami, avendo finito con le radici da tempo, fosse anche così, penso ancora oggi che tagliare le radici a piccoli fuscelli appena virgulti, sia un errore tremendo che la Natura commette a danno di tanti. La morte produce un dolore destabilizzante che si dovrebbe risparmiare ai deboli. La loro unica forza e ricchezza è fatta di quell'essere al sicuro dentro l'antro in cui le voci rassicuranti dei famigliari che riportano echi e storia delle loro radici, che tramandano la loro cultura di povertà. Non debbono essere tranciati per far calare il silenzio dentro quella grotta, in cui di colpo si sente tutto il freddo e la solitudine della terra. Sono tanti anni, ma per me è, e sarà sempre e solo come un torto subito ieri: non ho ancora perdonato la morte per avermi portato via mio padre, mia nonna, mia madre. La forza per vivere senza di loro io non la volevo! Sono forte si, contro la difficoltà e la solitudine, ma so, con quanta facilità, in un momento qualsiasi, la morte possa colpire la mia casa senza preavviso e la temo. 

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Proprio quando il soffione esplode in mille pezzetti e sembra morire, il pappo vola lontano a fecondare nuova vita.

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