domenica 11 gennaio 2015

Io non sono Charlie! Je ne suis pas Charlie! non lo ero allora e non lo sono oggi.

Da quando è successa la carneficina al giornale satirico francese, ho subìto una ingiusta sensazione di inadeguatezza che mi ha, di fatto messo, in una situazione di imbarazzo. Non ho scritto sulla mia bacheca "io sono Charlie" come hanno fatto in molti, nè ho gridato contro l'islam ed il terrorismo, ma mi sono chiesto come mai di questo mio comportamento; intendiamoci, la violenza la condanno con una mia vita di partecipazione democratica ad ogni movimento di liberazione, ad ogni manifestazione di pace, con una militanza lunga tutta una vita contro le ingiustizie, ma non corro immediatamente dove si accumulano le masse appena succede qualcosa ed é proprio questo mio " star fuori" dalla risposta immediata, che mi mette in mezzo ad un guado imbarazzante. In fin dei conti stò da una parte o dall'altra? cos'é questo mio surplaice? Mi accorgo mentre scrivo, che perfino il sentirmi in obbligo di dover chiarire, a me prima che ad altri, (visto che non mi è richiesto) questa mia posizione, crea in me una certa ribellione alla costrizione. Insomma, io ho scritto nel mio profilo di fb, che sto sempre con le minoranze, comunque, ed ecco il perché: la mia ritrosia ad essere uno che sta con Charlie, il giorno dopo che l'hanno ucciso, mi spinge fuori dalla folla e dalla piazza; io non stavo con Charlie prima ( la satira non sta nelle mie corde, mi dò dei limiti, rispetto gli altri) ma ora mi sento letteralmente sbattuto fuori, dalla calca che si autoidentifica con gli anarchici di Hebdo. Come è possibile stare con Charlie, insieme al governo che lo voleva chiudere da sempre, con i politici che hanno tentato di strozzarlo ogni volta che con quella matita venivano disegnati in quelle pagine, con Marie Le Penn? Tutti Charlie ora. Troppi per me, sono la maggioranza incolore della Francia e del mondo in questo momento ed io, costretto ad essere coerentemente legato al mio "sto con le minoranze", non mi sento uno di loro; fossi un disegnatore di Charlie Hebdo, lo scriverei in prima pagina. Io sono Charlie, ma non sto con Voi! E non ci sto alla mistificazione che tentate: Non essere con voi, tutti contro il terrorismo, non vuol dire essere coi terroristi. NO!

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Proprio quando il soffione esplode in mille pezzetti e sembra morire, il pappo vola lontano a fecondare nuova vita.

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