martedì 3 settembre 2013

I ciarlatani (atto secondo)




Giuseppe Parini  (Bosisio, 23 maggio 1729 – Milano, 15 agosto 1799) è stato un poeta e abate italiano. Membro dell'Accademia dei Trasformati[1], fu uno dei massimi esponenti del Neoclassicismo e dell'Illuminismo in Italia.

1.1 Membro dell'Accademia dei Trasformati e precettore di casa Serbelloni

Un filosofo viene
tutto modesto, e dice:
Bisogna a poco a poco
pian pian, di loco in loco
levar gli errori dal inondo morale:
dunque ciascun emendi
prima se stesso, e poi de gli altri il male.
Ecco uno altro che grida:
- Tutto il mondo è corrotto;
bisogna mettere sotto
quello che sta di sopra, e rovesciare
le leggi, il governare;
non é che il mio sistema
che il possa render sano.
Credete al primo;l'altro è un ciarlatano.

Parini sembra indicare ( per la sua epoca) che i riformatori, i temporeggiatori, siano i politici seri e chi arriva, volendo e promettendo rivoluzioni, sia solo un ciarlatano ingannatore, un venditore di fumo. Non mi sembra contemplata, nella sua poesia, la possibilità che i ciarlatani si siano impossessati del Parlamento da allora e continuano a rimandare soluzioni mai trovate ai problemi del suo popolo. I  quali coincidono perfettamente con l'ignavia, il qualunquismo e l'arroganza propria di chi li governa!

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