giovedì 9 agosto 2012

Se al posto del cuore...

Avremmo dovuto ragionarci un pò di più sulla questione e poi, ne sono certo, ci saremmo accorti che non potevamo fare altro che quello che stiamo facendo. Quando ci troviamo come Paese, di fronte ad un problema che noi stessi abbiamo fatto diventare grande e marcio, allora ci accorgiamo che dobbiamo trovare una soluzione al suo cancro, che ci sta uccidendo. Così...prima facciamo di tutto per far finta che non esiste e poi...facciamo uno sforzo immane per correggere la devianza. Ricordate " ...Non siamo affatto in crisi...i ristoranti io li vedo sempre tutti pieni..." ecco, siamo fatti così! Il problema è quello che ci diciamo addosso da molto tempo: abbiamo un deficit di cultura! La nostra scuola non insegna quasi niente, necessitiamo di grandi sforzi per insegnare ai cittadini di domani, cose diverse da quelle insegnate ai genitori, ma gli tagliamo fondi e respiro, così la scuola ammalata muore, non guarisce. Noi buttavamo per strada cartacce e rifiuti fino a poco tempo fa, poi ci fu una legge che punisce ed ora stiamo diventando virtuosi. Un poco alla volta. Piano piano, poco a poco. Manco non ci ricordiamo più che per cambiare, abbiamo dovuto farci fare una legge che ci multa e ci punisce, se colti a fare quello che la buona educazione non ci avrebbe mai fatto neppure pensare, al fatto che era (e rimane) un comportamento incivile e autolesionista sporcare il suolo su cui si vive. Così abbiamo dovuto fare leggi autopunitive per non fumare nei luoghi pubblici e di lavoro, una per non guidare ubriachi e/o sotto l'effetto di droghe, una legge per multare (spropositatamente) se superi di tre kilometri il limite di velocità e tante altre leggi che ci obbligano a rispettare cose e persone. Una buona educazione a scuola ed in famiglia, non avrebbe mai fatto nascere il problema. Una delle ultime leggi che ci dà la misura di quando siamo messi male, è quella di ritenerci penalmente responsabili dei nostri animali, non li dobbiamo abbandonare, creiamo pericoli sanitari e di morte a loro e a noi, alimentiamo il randagismo ed il randagismo può diventare un problema sanitario e di morte serio, lo è già stato in molti casi. Ma insomma, a chi può venire in mente che un cane, un gatto o altre specie, sono palliativi per giocare tra una solitudine e l'altra? Come si possa immaginare che alle vacanze non rinuncio e lego fido al parapetto di un ponte? Questo è possibile solo se il mio cervello ha un IO distorto, ed io ho una educazione alla vita ed al rispetto di essa, pari a molto meno di zero. Noi dobbiamo invocare leggi punitive (per gli altri) per poi sentirci obbligati a rispettare quello che sarebbe logico e, badate bene, solo la crisi economica, che ci sta strozzando, ci fa comprendere che è meglio per noi non andare contro le leggi, altrimenti prima continuavamo a fottercene allegramente, pagavamo spezzanti la multa, ma la macchina in tripla fila non ce la toglieva proprio nessuno! Noi ragioniamo col cuore, diceva qualcuno, non con la testa. Ma se ragioniamo col cuore, come si faceva ad abbandonare una muta di cani ad ogni festa in cui non ci sentivamo di portarli? Se ragioniamo col cuore, come facciamo ad avere tanto disprezzo per chi ha parcheggiato contro il marciapiede e lo chiudiamo con altre due file?  Vedete? che si ragioni col cuore o con la testa poca differenza fa, il risultato sembra indicare che non abbiamo ragionato nè con l'una, nè con l'altro. Abbiamo accolto sul suolo del nostro Paese, migliaia di disperati africani che fuggono da guerre e carestie, li abbiamo imprigionati nei CIE e de-tenuti per un anno e mezzo, ed ora? non concediamo loro un permesso di soggiorno perchè ragioniamo con la testa: siamo in crisi, non abbiamo futuro per noi, come possiamo permetterci di darne uno a loro? Ed allora cosa facciamo, li riportiamo indietro? Indietro dove? Questi uomini e donne, non hanno un posto, sono stati espulsi dalla morte che li rincorre con le bombe o con la fame e la sete. Come possono essere riportati indietro i Nigeriani che erano migrati in Libia? dove li dobbiamo imbarcare? quando ci costa? allora forse è meglio dargli un permesso di soggiorno, così possono cercarsi uno scampo e produrre, pagare tasse, affittare un buco e, magari, farcela. No! Noi non concediamo un permesso di soggiorno, vogliamo eliminare la paura che la mancanza di lavoro per gli italiani sia dovuta al furto di posti che operano gli immigrati, non gli riconosciamo il diritto ad avere una vita, e che facciamo? Niente! Chiudiamo gli occhi e contiamo fino a dieci, loro spariscono e noi siamo a posto. Ma davvero? Questo nuovo gioco a mosca cieca è così divertente? e chi l'ha inventato? Dei  circa ottantamila africani vomitati dalla Libia sull'isola di Lampedusa, oltre la metà è sparita. Senza permessi di soggiorno si può cercare di sopravvivere solo in quella dimensione di clandestinità avvolta nella nebbia dell'indifferenza. Ci si deve arrangiare e si finisce per tramutare brave persone, ottimi artigiani, in mano d'opera sfruttata dagli evasori e dalla malavita. Un discorso a parte e più profondo va fatto per le donne, più deboli ed indifese, più facilmente schiave e eliminabili. Noi facciamo leggi dure contro chi abbandona il cane, ma abbiamo uno Stato che sta producendo la più grande colonia di randagi affamati fatta di uomini e donne. Siamo sicuri che non dovremo liberalizzare la vendita di armi per proteggerci dalla muta? Questo prevede la Legge! La solidarietà degli uomini è dettata dal cuore... per affrontare questo argomento ci vogliono leggi e...e se provassimo a ragionare con la testa?

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Proprio quando il soffione esplode in mille pezzetti e sembra morire, il pappo vola lontano a fecondare nuova vita.

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