venerdì 4 febbraio 2011

il Gargano

Il Gargano


Certe zone del pianeta hanno scelto per prime.
Quando il Creato si dispose sul pianeta, plasmando continenti emersi e sommersi, foreste e deserti, mari e monti, certe zone ebbero l'occasione di scegliere per prime, in virtù di un ordine stabilito dal Creatore e loro si buttarono capofitto su alcuni optional di grande effetto, il magazzino era pieno. Successe allo stesso modo in tutto il mondo, i giapponesi vollero il Fujiyama colla cima imbiancata, gli Stati Uniti del Nord America vollero il fiume più grande del pianeta colle Niagara Falls e il Gran Canyon, l'America del sud volle le Grandi Foreste ed oggi sono nei guai e si puzzano dalla fame, perché tutti vanno lì a tagliare alberi per costruirsi mobili e barche, ma se loro si azzardano a tagliarne uno, tutti sul mondo protestano per proteggere "Il polmone del pianeta" e loro sono fottuti. Mano a mano che le zone più grandi sceglievano, nel magazzino degli optional cominciavano a crearsi dei vuoti, così chi arrivava dopo era costretto a prendere quello che rimaneva. In Italia intanto... Napoli scelse di nascere sulla costa amalfitana e si addobbò l'orizzonte col Vesuvio e col pennacchio, Venezia osò di più e si ritrovò non vicino al mare ma dentro e d'allora veste con gonne e lingerie che, uniche al mondo, rubano le trasparenze ed i colori direttamente all'acqua, avrebbe voluto anche lei qualcosa che annichilisse il Vesuvio, ma nello scomparto dedicato all'Italia questi optional erano andati a ruba al sud, ad appannaggio delle isole tra le quali la maggiore la Sicilia, aveva dato scacco a tutte con l'Etna e la sua lava, che stagionalmente si spara i migliori fuochi d'artificio e disegna strade nuove e fiumi di lava incandescente, la Calabria si inoltrò nel mare più blu del Mediterraneo e si mise in testa la Sila grande e sul petto orgoglioso la Sila piccola, le altre regioni, tutte con le coste merlettate dal mare ed un po' gelose degli sguardi dei vicini, si coprirono alla vista delle confinanti con gli Appennini. Tra di esse qualcuno mirò in alto e così l'Abruzzo si accaparrò il Gran Sasso, il Lazio scippò dallo scatolone la capitale e la adornò di monumenti gloriosi e l'appannaggio della storia, le Marche Le grotte di Frasassi che pochi conoscono ma sono le più belle d'Europa. Le regioni del nord pensarono bene a difendere i confini e si coronarono con una catena montuosa unica, nacquero così le Alpi e tra loro, cime spettacolari e valli deliziose e deliziate da merletti di fiumi e cascate e tanti laghetti di montagna blu cobalto. Dettero la cima più alta d'Europa alla valle d'Aosta, la più piccola delle regioni italiane e forse per questo da sempre la più coccolata tra tutte le altre. Il Piemonte, contemplava le sue cime e si perse a guardare quanto erano belle e vaste e così, dopo aver scelto il Po, il fiume più lungo della penisola, la sua Torino, austera e ordinata, si nominò capitale e si adagiò a valle sulle sponde che costeggiavano le bellissime colline monregalesi e prese a addobbarle con la cattedrale di Superga in alto, con la Gran Madre in basso e così via......Poi.....Così avvenne dappertutto ed ogni città scelse il suo luogo ed ogni luogo le sue peculiarità. Avvenne così su tutto il pianeta, ognuno sistemava i suoi piccoli e grandi tesori. Prima gli Stati, poi le Regioni, le Province, le grandi città, poi quelle più piccole ed i grandi comuni e poi infine i piccoli centri e buone ultime le borgate. Quando toccò al Sestriere nel magazzino non era rimasto quasi più niente e le chance di prendere qualcosa di buono erano veramente poche, così dopo essersi guardato attorno, il Sestriere si piazzò su una cima più vicina possibile alle stelle, ma comoda per farsi venire a trovare dagli amici della valle e  scelse l'Aurora e non sapendo che tipo di alba scegliere barrò la casella "variabile". Cosicché ogni mattina l'alba al Sestriere é sempre diversa e spettacolare. Perfino l'ora non é quasi mai la stessa. Ma qualsiasi sia l'ora, qualsiasi sia l'abito che quel giorno ha deciso di indossare per andare a dare la sveglia alla gente, di una cosa potete essere certi: l'alba del Sestriere sarà sempre la più bella di tutti i posti del mondo! Se inizia con un cielo coperto di nuvole che sembrano promettere chissà quali guai, prosegue di certo, con un gioco di raggi di sole che filtrano tra di loro e che sembrano riflettori puntati su piccoli pezzi di  Paradiso. Se é un'alba serena, il vento se ne sta buono buono ad aspettare, che lei abbia indossato il celeste preferito e poi, quasi a fare festa a questo cielo che ha la trasparenza e  l'azzurro degli occhi delle donne di queste parti, comincia a soffiare contro le cime frastagliate delle montagne intorno, disegnando merletti bianchi arricciati sullo sfondo azzurro, per far l'abito più allegro e vezzoso. Che dire poi quando, solo ogni tanto in verità, l'alba decide di indossare quegli abiti che non si sa di dove li tiri fuori e che hanno tutte le gradazioni del rosso e che accendono il cielo in una festa di ciclamini purpurei ed inquietanti che sembrano un'iperbole emotiva che ti travolge, in una festa a cui non eri invitato e che sono sempre quelle che riescono meglio, come quelle a casa di amici che nessuno si conosce tra di loro e nessuno sa chi é il padrone di casa. Quelle albe sono per occasioni speciali, giorni in cui nascono amori che dureranno per sempre e si vede il primo dentino nella bocca di un bambino che da grande diventerà importante e tante cose belle, come quando un caro viene dimesso da un ospedale guarito e tutti si commuovono. In queste giornate, pare che aumentano incredibilmente le giocate al lotto e pare che tutti i giocatori vincano e portano fiori e poi fuori a cena le loro donne e poi va a finire che ci fanno l'amore tutta la notte. Qualche maligno dice che l'alba del Sestriere, rubi quei vestiti dall'armadio del tramonto, che distratto com'è, dal cercare di fare anche lui qualcosa che faccia rimanere la gente a bocca aperta, davanti alla parata di chiusura che promuove ogni sera e che spesso riesce veramente bene, non si accorge della sottrazione degli abiti migliori a cui poi, l'alba da un tocco personale giocando sulle luci e sulle trasparenze, lei che può, aiutata com'è dalla luce del giorno e dagli azzurri del cielo, elementi questi imprescindibili per mettere su uno spettacolo all'alba. Lui, poverino, ha provato a trattenere il respiro per fermare più a lungo il giorno, tenerlo ancora un po', per chiudere con una sinfonia di chiaroscuri degno di una marcia trionfale, ma il risultato é sempre lo stesso: anche se certi giorni comincia prima, appena nel pomeriggio e col sole ancora alto, finisce sempre che piano piano si abbassano le luci, il cielo diventa prima scuro, poi nero ed alla fine gli tolgono del tutto la corrente e lo spettacolo si chiude ed é notte. A me é pure venuto il sospetto che l'alba ed il tramonto, qui al Sestriere non siano rivali, ma in combutta tra di loro e che ci prendono in giro benevolmente facendoci credere ad una loro battaglia per la conquista delle preferenze, ma che invece, ubriacandoci di colori, emozioni e musiche stupende, ci costringano ad essere innamorati di entrambi. Meno male che la notte qui é di quelle che inducono a guardare le stelle, qui tanto vicine, dall'interno di una stanza calda e che dopo aver fatto bene l'amore, possiamo dormire tranquilli.
Meno male.

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